Orologi di Lusso

OROLOGI A CALENDARIO PERPETUO: LA STORIA

Il calendario perpetuo è una complicazione che ha fatto la storia degli orologi di lusso. Questo calendario rappresenta una rivoluzione introdotta da Papa Gregorio XIII. È da attribuire al Pontefice, infatti, il Calendario Gregoriano, secondo cui i mesi sono 12, di durata differente, ed i giorni totali sono 365 o 366. Quest’ultima distinzione dipende chiaramente dal fatto che si tratti di un anno bisestile o meno.

Inizialmente questa complicazione venne esposta solo come una dimostrazione di maestria tecnica fine a se stessa. Non aveva infatti come obiettivo quella di essere considerata un’innovazione considerevole in termini di utilizzo da parte del consumatore finale. Con il passare degli anni però è diventata molto ambita e richiesta, tanto da essere considerata il fiore all’occhiello di molte maison svizzere. Le motivazioni riguardano sia questioni tecniche quanto l’estetica “complicata” e raffinata che esprime.

Il calendario perpetuo è una “complicazione” meccanica, ma allo stesso tempo una comoda “facilitazione” per l’utilizzatore, tanto da divenire un vero e proprio valore aggiunto per chi indossa questo tipo di orologi.

I precursori degli orologi perpetui sono gli orologi con calendario annuale, ossia tutti quei modelli che cambiano data correttamente in modo automatico, cioè calcolando se passare al mese successivo il giorno seguente al 30° o al 31°. Questi orologi non sono però in grado di effettuare lo stesso tipo di correzione automatica per il mese di febbraio. E’ quindi necessario intervenire manualmente per passare da 28° al 1° o dal 29° al 1°.

Il primo progetto che avesse l’obiettivo di realizzare un orologio con il calendario perpetuo incorporato risale al 1898, dall’attività di ricerca dei laboratori Patek Philippe ed era destinato ad un pendente da donna. Partendo dai risultati ottenuti sullo sviluppo del pendente si gettarono le basi per realizzare il primo orologio da polso con calendario perpetuo. Il progetto definitivo si presenta quasi trent’anni più tardi rispetto al disegno originario: stiamo parlando del Patek Philippe 97975, prodotto nel 1925.


OROLOGI A CALENDARIO PERPETUO: DALLE ORIGINI…

Se vogliamo approfondire la storia e lo sviluppo degli orologi a calendario perpetuo non possiamo iniziare parlando di quella che è stata l’evoluzione che ha caratterizzato il marchio Patek Philippe.

GLI OROLOGI A CALENDARIO PERPETUO PATEK PHILIPPE

Patek Philippe Referenza 97975

L’orologio presenta una cassa da 34.4 mm  ed è decorato minuziosamente lungo tutto il profilo delle anse. La data viene indicata su una scala rossa disposta sul perimetro del quadrante per mezzo di una grande lancetta montata centralmente. Il quadrante del giorno della settimana si trova alle ore 12, mentre il quadrante del mese è alle sei. È interessante notare che Patek non ripeterà mai più questo design.

E’ impossibile non rimanere affascinati dal colore luminoso del quadrante, un pregevole bianco smaltato; ulteriore dimostrazione delle capacità tecniche ed artistiche superiori della maison svizzera.

IL MOVIMENTO

Il movimento n. 97975 è stato realizzato da Victorin Piguet con scappamento ad ancora a linea retta, bilanciamento di compensazione e spirale Breguet. La cosa più impressionante è che il movimento aveva la rara complessità delle indicazioni di un calendario perpetuo istantaneo.

Il movimento n. 97975

L’orologio, nella sua prima versione, venne venduto nel 1927 ad un collezionista americano di nome Thomas Emery ed oggi è possibile ammirarlo nella collezione ospitata dal Museo Patek Philippe di Ginevra.

Sarebbero passati ben 15 anni prima che Patek producesse il suo primo cronografo con calendario perpetuo prodotto in serie, il leggendario 1518.

Patek Philippe Ref. 1526

Il Petek Philippe Ref. 1526 è un orologio sicuramente rilevante dal punto di vista storico per il fatto di essere stato il primo orologio da polso con calendario perpetuo prodotto in serie. Venne realizzato dalla maison svizzera nel 1941 e in quanto pioniere di questo meccanismo ha definito le regole per quanto concerne il design di questa categoria. Si tratta di un orologio con un diametro di 34 mm con una cassa molto semplice in stile “Calatrava”.

Questa referenza è stata prodotta per 11 anni, cioè fino al 1952. Particolarmente ambita dai collezionisti è quella realizzata in oro rosa. Oltre alla bellezza del materiale, fino all’anno di cessazione della produzione uscivano dai laboratori Patek Phlippe solo 4 esemplari l’anno realizzati con l’utilizzo di questo materiale. 

Il suo successore in termini di design e dal punto di vista cronologico è identificato nel Patek Philippe Ref. 2497.

Si tratta del primo orologio Patek Philippe “secondi al centro”, ossia il primo modello in cui la lancetta dei secondi è innestata sullo stesso perno di quelle dei minuti e delle ore, al centro del quadrante.

Questa caratteristica è stata particolarmente apprezzata dai collezionisti, al punto che alcuni non hanno esitato a sostenere che si trattasse del più bel Patek Philippe mai messo sul mercato. 

Patek Philippe Ref. 1518

Sempre nel proficuo anno 1941, Patek Philippe realizza anche il primo crono perpetuo, il Patek Philippe refernza 1818.

Come puoi apprezzare dall’immagine la data è indicata in alto al centro ed è pienamente osservabile quando le lancette, elegantemente disegnate a foglia, sono posizionate alle “10 e 10”. La cassa è di 35 mm e le anse sono particolarmente fini. Queste caratteristiche favoriscono l’eleganza dell’orologio e portano l’attenzione dell’osservatore sulla sua componente distintiva, ovvero il quadrante.  La fase lunare invece è posizionata ad ore 6 ed è rappresentata da una bellissima raffigurazione del cielo stellato che si sposta in corrispondenza delle diverse fasi.

Dettaglio spazio dedicato alle fasi lunari ref. 1518

Trattandosi di un dettaglio di grande qualità estetica, ti invitiamo ad osservare più da vicino lo spazio dedicato al movimento del cielo notturno nella foto riportata qui a lato.

Un ulteriore dettaglio che puoi notare da questa immagine ravvicinata è la scala tachimetrica presente sulla periferia esterna del quadrante. Questo aspetto evidenzia la volontà di Patek Philippe di dare un impronta sportiva all’orologio.

La produzione in serie continua fino al 1954, ma dal 1947-48 il quadrante subisce una leggera variazione di cui volgiamo renderti partecipe. Si tratta di una modifica apportata sulla scritta presente in alto che da “Patek, Philippe & Co.”, diventerà più semplicemente “Patek Philippe”. Il dettaglio non cambia le caratteristiche tecniche dell’orologio, ma è un aspetto che i collezionisti più attenti non possono certo lasciarsi sfuggire.

Le casse del 1518 si possono presentare in tre differenti materiali: oro giallo, oro rosa e acciaio. L’oro giallo rappresenta di gran lunga il materiale più utilizzato, seguito dall’oro rosa ed in ultimo dall’acciaio, con soli 4 esemplari realizzati.

Proprio l’unicità dei pezzi realizzati in acciaio ha acceso i desideri dei collezionisti di tutto il mondo. A dimostrazione di questo interesse ti sorprenderà sapere che nel 2016 uno dei soli quattro modelli esistenti venne venduto all’asta al prezzo record di 11 milioni di franchi svizzeri (quasi 10 milioni di euro).

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OROLOGI A CALENDARIO PERPETUO…I GIORNI NOSTRI

Dopo aver analizzato i modelli di orologi con calendario perpetuo che hanno fatto la storia, è il momento di concentrarci sugli esemplari moderni di maggior prestigio. Questi senza dubbio traggono ispirazione dai modelli del passato ma aggiungono caratteristiche innovative, l’obiettivo è sempre essere in linea con le esigenze dei nuovi clienti.

Patek Philippe Ref. 3940

L’ orologio rappresenta una punta di diamante per la maison Patek Philippe. Il presidente onorario Philippe Stern decise di indossare proprio questo modello ogni giorno pur potendo scegliere tra tutti gli esemplari esistenti.

Di questa referenza si possono individuare quattro serie di produzione che presentano caratteristiche leggermente diverse nei quadranti, nelle casse, nelle fibbie e nei corredi. Si tratta di piccole modifiche che però sottolineano la singolare attenzione che i laboratori Patek Philippe hanno dedicato a questo modello nel corso degli anni. A partire dalla prima serie datata 1985, fino ad arrivare alla quarta, prodotta dal 1995 fino al 2007 l’orologio è stato oggetto di innumerevoli attenzioni. La serie che presenta il minor numero di esemplari è proprio la prima, che conta meno di un migliaio di orologi messi sul mercato.

L’aspetto principale che merita di essere sottolineato di questo orologio è il movimento automatico ultrasottile calibro 240 Q. 

Questo meccanismo era già stato utilizzato dalla maison per circa otto anni prima del rilascio del 3940, ma era destinato esclusivamente ad alcuni modelli da donna. Con un diametro di soli 27,6 mm e un’altezza di 2,53 mm (3,75mm nel calendario perpetuo), era uno dei movimenti più piccoli presenti sul mercato dell’epoca.


UN MOVIMENTO VISIONARIO

Proprio a causa delle dimensioni, eccessivamente sottili per costruire un calendario perpetuo, vi erano alcune perplessità sull’effettiva realizzabilità del progetto dal punto di vista tecnico. Le difficoltà non hanno certo scoraggiato il Sig. Stern, il quale ha insistito con i progettatori perché desiderava a tutti i costi l’implementazione del movimento 240 e, nonostante le difficoltà, la storia gli ha dato ragione.

La qualità del 240 Q è indiscutibile; Il colore e la lucentezza permettono anche all’occhio meno esperto di percepire la qualità sopraffina che contraddistingue questo gioiello della manifattura. Il micro-rotore incassato, che consente la sottigliezza del calibro, è in oro 22 K ed ogni ingranaggio, ruota e pignone del movimento è perfettamente rifinito.

Sarai d’accordo con noi nel ritenere che l’audacia con cui Patek Philippe ha accettato di portare a termine una sfida così complessa merita lo spazio che gli abbiamo dedicato. Si tratta infatti di un “piccolo miracolo” dell’artigianato, che unisce in modo pregevole qualità tecnica ed estetica.

Patek Philippe Ref. 5140

L’erede del ref. 3940 è il Patek Philippe ref. 5140. Esso venne prodotto nel 2006 e grazie alle sue dimensioni da 37,2 mm ed il profilo snello abbinato a un movimento sottile è contemporaneo e raffinato, non ha quindi niente da invidiare ai suoi predecessori.

Dall’anno di presentazione sul mercato è stato realizzato nelle versioni in oro bianco, oro giallo, oro rosa con cinturino marrone e platino con cinturino blu.

Come mostrano le immagini, il quadrante ha tre registri, con le diverse funzioni ottimamente bilanciate. Il sotto-quadrante alle tre mostra il contatore degli anni bisestili e i mesi, in modo simile, i giorni della settimana e gli indicatori giorno/notte sono posizionati alle ore nove. La splendida fase lunare è invece posta alle sei, con i giorni del mese posizionati in modo circolare intorno ad essa.

Anche questa referenza come il suo predecessore presenta al proprio interno il movimento di base 240 Q ultrasottile e non potrebbe essere altrimenti data l’accuratezza e la precisione di questo meccanismo.

Nel 2014 viene lanciata una nuova versione del Patek Philippe Referenza 5140, si tratta di un elegante modello da sera, platino, che presenta un quadrante ebano a raggiera.

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OROLOGI A CALENDARIO PERPETUO: GLI ALTRI SEGNATEMPO CHE HANNO FATTO LA STORIA

Nonostante la storia degli orologi con meccanismo a calendario perpetuo sia contrassegnata principalmente dai modelli realizzati da Patek Philippe, anche altri marchi hanno contribuito a fare la storia della categoria.

Scopriamo insieme quali sono i principali.

GLI OROLOGI A CALENDARIO PERPETUO DI AUDEMARS PIGUET

Un ruolo di primaria importanza nell’evoluzione dei perpetui è occupato da un’altra famosa maison svizzera, stiamo parlando di Audemars Piguet.

Essa infatti è detentrice di due innovazioni storiche che siamo sicuri non potrai non apprezzare.

Audemars Piguet Ref. 5516

L’INNOVAZIONE DEL CALCOLO DEGLI ANNI BISESTILI

Fino al 1955  gli orologi perpetui non erano in grado di correggere il calcolo degli anni bisestili, dovevano quindi essere aggiornati manualmente ogni quattro anni. Questo inconveniente venne risolto da Audemars Piguet con la Referenza 5516 che riportiamo in tutta la sua bellezza nella foto qui a fianco.

Si tratta di un orologio con calendario perpetuo completo, quadrante bicolore e indicatore dell’anno bisestile. Il quadrante misura 36.5 mm di diametro ed è dotato di una chiusura in oro 18 carati.

Per oltre vent’anni rimase l’unico orologio perpetuo in grado di calcolare automaticamente gli anni bisestili fino all’avvento, nel 1981, del Patek Philipe 3450. La casa svizzera ha realizzato solo 9 esemplari della referenza 5516: i primi tre presentavano l’indicazione dell’anno bisestile ad ore 6, mentre negli ultimi sei orologi esso era indicato dal quadrante sussidiario posizionato alle 12. Il numero estremamente ridotto di esemplari rende questa referenza una delle più ricercate dai compratori di tutto il mondo. Il suo prestigio è talmente elevato che quattro dei sei modelli con l’indicatore dell’anno bisestile ad ore 12 sono stati inseriti nella Heritage Collection di Audemars Piguet. Date le premesse, è facile intuire che anche la valutazione di questa referenza è altissima e può anche superare €500.000.

Royal Oak Calendario Perpetuo Extra-Piatto Automatico 26586IP.OO.1240IP.01

LA CASSA PIU’ SOTTILE DEL MONDO

Il secondo primato che detiene Audemars Piguet riguarda le dimensioni della cassa. Il  Royal Oak Calendario Perpetuo Extra-Piatto Automatico 26586IP.OO.1240IP.01 è l’orologio perpetuo che presenta la cassa più sottile del mondo, con uno spessore di soli 6,3mm.

LE PREMESSE DI QUESTO PRIMATO: UN MOVIMENTO DA RECORD

Nel corso di un’incessante attività di ricerca durata circa 5 anni, il marchio ha esplorato diversi modi per modificare l’orologio. La svolta è arrivata passando da un movimento a tre piani standard, valido per la maggior parte dei calendari perpetui, ad un unico livello. La maison ha così combinato differenti funzioni in pochi singoli meccanismi consentendo di ottenere il maggior spazio possibile. Per quanto possa sembrare una cosa di poco conto, il reparto di R&D del brand ha attuato una vera e propria rivoluzione in tutto il mondo dei calendari perpetui automatici.

Il risultato finale di questo meccanismo è il nuovo Calibro 5133 spesso solamente 2,89 mm che utilizza oltre 250 parti nella sua costruzione e offre una riserva di carica fino a 40 ore.

Audemars Piguet ha ottimizzato la leggibilità con questa versione, in quanto i quadranti di giorno, data e mese sono stati tutti ingranditi rispetto ai precedenti modelli del RO Perpetual Calendar, come la Ref. 26574, mentre l’indicazione di giorno/notte posizionata a ore 8 è stata aggiunta simmetricamente a quella dell’anno bisestile a ore 4.

Continuiamo a soffermarci sugli aspetti riguardanti la cassa, la quale rappresenta senza dubbio la parte più interessante dell’orologio. Essa è in titanio satinato, vetro e fondello in vetro zaffiro anti-riflesso, lunetta e maglie in platino 950 lucido, corona a vite in titanio. Le dimensioni sono di 41 mm e ha una impermeabilità di 20 m.

Esso rappresenta l’ultimo traguardo manifatturiero di Audemars Piguet e non è stato ancora emulato da nessun altro marchio, rendendo questo perpetuo unico nel suo genere.

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GLI OROLOGI A CALENDARIO PERPETUO DI IWC SCHAFHAUSSEN

Un altro marchio che negli anni è stato capace di realizzare alcuni degli orologi perpetui più apprezzati e stimati dai collezionisti è IWC SCHAFHAUSSEN. I due modelli più rappresentativi di IWC all’interno della categoria sono l’IWC Portugieser Calendario Perpetuo e l’IWC Da Vinci Calendario Perpetuo.

IWC Portugieser Calendario Perpetuo

L’IWC Portugieser Calendario Perpetuo è uno degli orologi con calendario perpetuo più popolari ed iconici.

Il nome trae ispirazione dal fatto che l’azienda, che operava già da diverse centinaia di anni nel campo dell’orologeria, si trovò nel 1930 con una commissione da parte di alcuni commercianti portoghesi. Questi desideravano degli orologi che fossero cronometricamente precisi come i modelli utilizzati sulle navi della marina militare.

La precisone ricercata da quest’ultimi era elevatissima e fino ad allora poteva essere soddisfatta solo tramite movimenti da tasca, con l’inconveniente dato dalla loro dimensione. Infatti, il primo IWC portugieser, fu un movimento da tasca con corona carica sul lato destro, incassato però dentro la cassa di un orologio da polso.

Quest’orologio da polso era di dimensioni eccessive con la conseguenza che indossarlo poteva risultare notevolmente scomodo, dato che riportava in sé un calibro e un movimento solitamente dedicato agli orologi da taschino. A causa delle dimensioni proibitive fu solo nel 1993 che il design di quest’orologio, anticipatore dei tempi, divenne finalmente apprezzato dal pubblico.

Le prime versioni del Portugieser non erano dotate della complicazione del calendario perpetuo. Il primo IWC Portugieser con integrato questo meccanismo viene lanciato sul mercato solo nel 2015 ed è diventato sin da subito il pezzo più unico della collezione.

CARATTERISTICHE TECNICHE

La cassa ha un diametro di 44,2 mm, la sua complicazione presenta 7 giorni di carica con ricarica Pellaton come abbiamo sottolineato è estremamente preciso; l’indicazione delle fasi lunari del Portugieser Perpetual Calendar si discosta dalla durata effettiva della lunazione di un solo giorno ogni 577,5 anni!

Il quadrante argentato mostra la fase lunare, la data e la riserva di carica, il mese, il giorno della settimana e i piccoli secondi. Il movimento di manifattura della famiglia di calibri IWC 52000 è dotato di rotori in oro rosso massiccio e viti azzurrate. Realizzato in oro rosso 18 carati, l’orologio presenta un vetro con accentuata bombatura e un cinturino in pelle di alligatore marrone scuro.

IWC Da Vinci Calendario Perpetuo

Come si può facilmente intuire questo modello deve il nome al leggendario inventore Leonardo da Vinci per la sua capacità di creare innovazioni bellissime e tecnologicamente all’avanguardia, cosa che lo ha reso una delle personalità più importanti del Rinascimento e non solo.

La ricerca dell’invenzione e dell’improvvisazione è da sempre il leitmotiv della storia del Da Vinci. Il primo modello della collezione venne realizzato nel 1985: “All’apice della crisi del quarzo, l’allora capo orologiaio di IWC, Kurt Klaus, ebbe l’idea audace di sviluppare un calendario perpetuo meccanico”, spiega Seyffer.

Il calendario perpetuo di Kurt Klaus stabilì nuovi standard in termini di semplicità ed efficienza e permise a IWC di entrare nell’olimpo dell’alta orologeria.

IL PROGETTO

Il progetto di Kurt Klaus divenne un nuovo punto di riferimento in termini di praticità d’uso. Le indicazioni di data, giorno, mese, fasi lunari e anno sono perfettamente sincronizzate l’una con l’altra, quindi è possibile regolarle tutte contemporaneamente mediante la corona di carica, anche se l’orologio non viene indossato per un po’ di tempo. Fino a quel momento non si era mai vista sotto questa forma un’indicazione dell’anno a quattro cifre e delle fasi lunari che richiedessero un’unica regolazione di un giorno dopo 122 anni.

Il lancio del calendario perpetuo nel 1985, in occasione del Salone dell’Orologeria di Basilea, avvenne non senza qualche inconveniente. Kurt Klaus terminò un prototipo funzionante all’ultimo minuto e riuscì a inviarlo a Basilea appena in tempo per la presentazione.

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L’OROLGIO A CALENDARIO PERPETUO DI FRANCK MULLER

Se hai maturato un minimo di esperienza nel settore degli orologi sparai sicuramente che Franck Muller è universalmente riconosciuto come uno dei maestri delle grandi complicazioni meccaniche, i suoi orologi hanno colpito tutti con eccezionali ed originali complicazioni.

La caratteristica che conferisce esclusività agli orologi perpetui del maestro svizzero rispetto alle altre maison è la cassa rettangolare, la quale è anche senza dubbio l’elemento distintivo di tutta la sua produzione.

Il Franck Muller Aeternitas Mega 4

Impossibile non iniziare a parlare dei segnatempo perpetui di Franck Muller senza focalizzarci sull’ esemplare dal valore più altro della maison, il Franck Muller Aeternitas Mega 4, considerato ancora oggi l’orologio da polso più complicato del mondo e il sesto più costoso di sempre, con un valore di due milioni di dollari.

Franck Muller Aeternitas Mega 4

UNA COMPLICAZIONE…COMPLICATISSIMA!

Il Franck Muller Aeternitas Mega 4 è costituito da 1483 parti per un totale di 36 complicazioni: Tourbillon, Carillon-Westminster a quattro martelli e quattro gong, crono flyback e monopulsante, calendario perpetuo secolare, Equazione del Tempo, doppio fuso orario e ricarica automatica per movimento e carillon Westminster.

La costruzione del modello Mega era prevista sin dagli inizi della progettazione della serie Aeternitas; esso ha in comune con i suoi fratelli minori l’impostazione del progetto: un tourbillon, ma mosso da due movimenti. La differenza principale sta nella platina, che nel 4 è spessa solo 0,2 mm per consentire di alloggiare le due sofisticatissime suonerie: “Grand Sonnerie” che intona la Westmister Chime al passaggio delle ore e dei quarti e “Petite Sonnerie”, versione in cui le ore non vengono battute e si intonano solo i quarti.

Il retro dell’orologio con vetro in zaffiro permette di ammirare tutta la complessità di questo capolavoro e come l’infinito numero di componenti si muova in modo straordinariamente armonico

IL MECCANISMO DEL CALENDARIO PERPETUO “SECOLARE”

Il Calendario Secolare o “eterno” è un meccanismo originale e brevettato che segue le regole sancite dal calcolo Gregoriano in maniera diversa da qualsiasi altro calendario perpetuo.

Nel realizzare il Calendario Perpetuo, Pierre-Michel Golay (orologiaio indipendente) ha scelto una soluzione tecnica basata sul calendario Gregoriano, in cui il ciclo degli anni bisestili si interrompe durante quei secoli che non sono divisibili per 400 (il prossimo è il 2100); ciò significa che la prossima regolazione, per come è stato concepito, dovrà essere eseguita nel 2400, anno in cui il ciclo degli anni bisestili ricomincerà.

Cristiano Ronaldo con indosso il Frank Muller Cintrée Curvex Tourbillonche durante il Festival di San Remo

Dopo aver analizzato un orologio così complicato, ci sembra giusto alleggerire un po’ la lettura dandoti un breve accenno ad un esemplare che deve il suo successo ad un fattore molto meno “ingegneristico”, stiamo parlando, per la precisone, della sfera del gossip. Ci spostiamo infatti dai tecnicismi dell’Aeternitas Mega 4 al Frank Muller Cintrée Curvex Tourbillonche reso famoso del suo indossatore d’eccezione: Cristiano Ronaldo.

Il segnatempo indossato dal calciatore è un esemplare unico e il suo prezzo si aggira intorno ai 1.2 milioni di euro. Il lusso di questo orologio è testimoniato anche dai materiali: esso è realizzato in oro bianco con set pavè di diamanti taglio baguette

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GLI OROLOGI A CALENDARIO PERPETUO…E ROLEX?

Come hai potuto constatare, il calendario perpetuo è una complicazione molto ambita, sia per la praticità che offre all’orologio, sia per il valore aggiunto che porta con sé grazie ai suoi muniziosi meccanismi. Tutte le più grandi maison hanno nei loro cataloghi modelli dotati di calendario perpetuo ma fino ad ora non abbiamo menzionato la più famosa: Rolex.

Il motivo risiede nel fatto che l’unico Rolex Calendario Perpetuo della storia è un Datejust modificato da Franck Muller, ad oggi appartenente al rapper ed imprenditore americano Shawn Carter, in arte Jay-Z.

Jay-Z mentre indossa il suo Rolex Datejust perpetuo modificato Franck Muller

L’UNICO ROLEX A CALENDARIO PERPETUO: Rolex Datejust modificato da Franck Muller

Nonostante, come racconteremo in seguito, Rolex avesse lanciato i modelli 8171 e 6062, entrambi movimenti del calendario completo con fase lunare, se esaminiamo i record d’asta nessuno si presenta in modo specifico come orologio “Calendario perpetuo”. Infatti pur trattandosi di pezzi magnifici, non sono in grado di correggere gli anni bisestili.

Il Rolex modificato da Muller mantiene le sue classiche dimensioni e forma di 36 mm., ma il pensiero che sia forse uno dei pochi tentativi di produrre un orologio Rolex davvero complicato lo rende quasi irresistibile per i collezionisti alla ricerca di pezzi unici.

IL ROLEX DATEJUST DI FRANCK MULLER E’ UNA STORIA DI AMICIZIA E CAPACITA’

La sua nascita racchiude una storia di forte amicizia e capacità tecniche sopraffine per questo siamo sicuri che sarai interessato ad approfondirla:

Nel 1989, poco prima di avventurarsi da solo, Muller voleva creare portare a compimento un progetto che rappresentasse un tributo speciale a un caro amico. Iniziò con un Datejust in oro giallo 16238, con un movimento 3135 standard, un oggetto già prezioso senza bisogno di ulteriori modifiche. Non accontentandosi, Muller lo ha modificato aggiungendo alcune funzionalità extra: un mese e un anno bisestile a ore 12 e un registro della data alle 3 in punto. Possiamo apprezzare anche un indicatore di fase lunare a ore 6, mentre i giorni della settimana si registrano alle 9 in punto. Alla fine del processo, Muller creò il primo e unico Rolex Quantième Perpétuel o, in inglese, Rolex Perpetual Calendar. Tutto in una giornata di lavoro per l’uomo conosciuto come il “Maestro delle complicazioni.

ROLEX: UNA LUNGA STORIA DI OROLOGI A CALENDARIO ANNUALE

Nonostante il marchio Svizzero nel corso della sua storia non si sia concentrato in modo specifico sulla realizzazione di esemplari contraddistinti dal calendario perpetuo, propone fantastici modelli di orologi con calendario annuale che non hanno nulla da invidiare in termini di precisione.

 I più valutati alle case d’asta sono i Rolex Referenza 8171 e la Referenza 6062.

Rolex Moonphase “Padellone” Ref. 8171

Il primo in assoluto fu il Rolex Referenza 8171 realizzato tra il 1948 e il 1952 e noto in tutto il mondo come ‘’Padellone’’. Il nome deriva dalla grandezza della cassa che misura 38 mm. Siamo di fronte ad un orologio automatico e astronomico, con tripla data, antimagnetico e con l’indicazione delle fasi lunari. Un dettaglio che lo caratterizza sono i quattro piccoli diamanti sul quadrante.

Sono stati prodotti circa un migliaio di esemplari, la maggior parte realizzati in acciaio e in oro giallo, pochissimi in oro rosa, a 18 o 14 carati.

L’attenzione dei collezionisti per questo modello è testimoniata dal successo che l’orologio ha ottenuto all’asta per Christie’s nel Dicembre del 2012. Il Rolex 8171 ‘Padellone’ del 1950 è stato infatti venduto alla cifra sorprendente di 1.145.000 dollari, quadruplicando la stima iniziale. Quando il lotto è stato presentato agli acquirenti, la stima oscillava tra i 250mila e i 300mila dollari: immediatamente si è però scatenata una gara di offerte per un orologio tra i più rari e ambiti che ha portato il prezzo finale a raggiungere appunto l’incredibile valutazione di 1,145 milioni di dollari.

Rolex “Stelline” Referenza 6062

Nel 1952, a Ginevra, Rolex produceva il segnatempo forse più straordinario ed ambito mai realizzato: la ref. 6062 nota agli appassionati come “lo Stelline”. Il soprannome di “Stelline” deriva dalla forma applicata agli indici, come puoi osservare dall’immagine.

Si tratta di un oggetto pieno di “complicazioni” in totale controtendenza con la filosofia di una maison alla continua ricerca di innovazioni tecnologiche sulla base della semplicità e della robustezza.

Rispetto al 8171, questa referenza 6062 aveva una cassa Oyster da 36 mm. che racchiudeva un cal. A 260 modificato per avere un doppio calendario, quello mensile e quello lunare con un fondello bombato a vite, invece che a pressione.

Rolex ha prodotti pochissimi pezzi di questa referenza, nello specifico contiamo 350 esemplari in oro giallo, 50 in oro rosa e pochissimi in acciaio. Tra tutti quelli realizzati, vi è sicuramente uno che merita uno spazio tutto suo…

Rolex Ref. 6062 “Bao Dai“

Non possiamo parlare della Referenza 6062 senza soffermarci infatti sulla versione “Bao Dai“. L’ orologio venne venduto per la cifra incredibile di 5.066.00 milioni di franchi svizzeri.

L’orologio è un triplo calendario con fasi lunari, realizzato in oro giallo 18 carati. E’ uno dei soli tre modelli con quadrante nero di cui si conosca l’esistenza, ed è l’unico con gli indici delle ore in diamanti che lo rende un pezzo unico.

Al fine di mettere l’indice di diamante alle ore 12:00, la corona con il logo Rolex posta sul quadrante è stata traslata verso il basso e la scritta “Officially Certified Chronometer” è stata inserita sotto l’indicatore delle fasi lunari invece che nel centro del quadrante.

Tutti questi particolari hanno contribuito ad accrescerne il valore, ma ciò che ha portato l’orologio a raggiungere una cifra così alta è la provenienza del segnatempo. Il Rolex 6062 infatti è appartenuto all’imperatore vietnamita Bào Dai, che lo acquistò dalla maison nel 1954, in occasione della partecipazione alla conferenza di pace per l’Indocina.

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ROLEX SKY-DWELLER: IL PRESENTE DEI ROLEX A CALENDARIO ANNUALE

Il successore in termini di precisone e raffinatezza tecnologica è certamente il Rolex Oyster Perpetual Sky-Dweller che non teme confronti quanto ad affidabilità, grazie all’ingegnoso meccanismo chiamato Saros, il calendario brevettato proprio da Rolex. Per gli appassionati di storia, Saros è il nome del periodo greco nel quale veniva deciso il ciclo astronomico degli allineamenti tra Sole, la Terra e la Luna.

L’OROLOGIO DEI GRANDI VIAGGIATORI

Lo Sky Dweller mostra l’ora locale tramite le lancette centrali facilmente regolabili anche singolarmente grazie alla corona, senza dover influenzare il movimento delle rimanenti; l’ora di è invece mostrata attraverso un disco rotante visibile sul quadrante, con tutte le ore del giorno ben distinguibili e segnate da un triangolo rovesciato dal profilo rosso.

La data è mostrata alle ore 3 attraverso una lente Cyclops per una lettura più semplice. Il calendario annuale è indicato attraverso piccole aperture al di sopra degli indici con il mese corrente evidenziato in un colore contrastante: il nero.

Ogni modello Sky-Dweller possiede una cassa da 42mm ed è mosso dal fantastico calibro 9001, un movimento meccanico a carica automatica interamente prodotto in-house. Un meccanismo che, pur essendo uno dei più complessi mai costruiti da Rolex, permette di gestire in tutta semplicità le varie funzioni dell’orologio.

Questo movimento di manifattura Rolex è formato da un totale di 380 componenti ed è protetto da sette brevetti, di cui quattro nuovi depositi.

Il Rolex Sky-Dweller è anche uno dei maggiori esempi di impermeabilità, esso infatti può resistere fino alla profondità di 100 m. rendendolo un must per gli appassionati delle immersioni e di chi vuole vivere una vita sportiva senza rinunciare alla classe di Rolex.

Tutte le caratteristiche che abbiamo elencato, che possiamo riassumere nei termini di affidabilità, tecnica sofisticata e comfort, rendono lo Sky-Dweller l’orologio “dei grandi viaggiatori”.

Il Rolex Sky-Dweller è disponibile a catalogo in diverse varianti: abbiamo le versioni braccialate totalmente in acciaio, oro giallo, oro rosa e acciaio/oro, oppure le versioni con cinturino in pelle con la cassa in oro giallo o in oro rosa.  Ogni modello è poi accompagnato da diverse tonalità di quadrante.



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