Una storia da conoscere se sei un appassionato di orologi di lusso. Tra verità e legenda, intrisa di resilienza, coraggio, innovazione. I valori dell’iconico orologio: il Royal Oak Audemars Piguet.
L’azienda
Audemars Piguet è uno dei nomi che hanno fatto la storia degli orologi di lusso. Il numero di marchi storici che non hanno ceduto alle gigantesche società di beni di lusso, può essere contato sulle dita di una mano. Audemars Piguet è uno di questi. Il Royal Oak Audemars Piguet, arriva solo nel 1972, ma l’azienda ha radici ben più lontane.
L’azienda fu fondata nel 1875 dagli amici d’infanzia Jules Louis Audemars ed Edward Auguste Piguet. Due abili orologiai che si occupavano rispettivamente della produzione e della vendita, un accordo che ha aiutato l’azienda a prosperare negli ultimi anni del XIX secolo. Audemars Piguet ha creato numerosi meccanismi premiati e sviluppato nuovi mercati in Europa e in America.
L’azienda ha vissuto alti e bassi, in conseguenza degli avvenimenti storici come la grande depressione e le guerre mondiali. Più recentemente, con la crisi del quarzo, Audemars Piguet mostra ancora una volta una grande resilienza. Supererà le difficoltà con innovazione e coraggio grazie al suo iconico Royal Oak.
L’innovazione di Audemars Piguet: il Royal Oak
Nel 1971 infatti, Audemars Piguet si rese conto che, senza un cambiamento dirompente, un collasso finanziario era inevitabile. L’allora amministratore delegato di Audemars Piguet, Georges Golay, chiamò Gerald Genta alle 16:00 spiegando che il mercato italiano si aspettava un “orologio in acciaio senza precedenti” per il quale aveva bisogno di un design la mattina seguente. Un orologio sportivo per tutte le occasioni con le finiture più belle mai viste. La mattina dopo Gerald Genta aveva inventato l’orologio che sarebbe diventato Royal Oak. In seguito affermerà che il Royal Oak è stato il capolavoro della sua carriera. Genta è stato anche il designer di un altro segnatempo iconico, il Patek Philippe Nautilus lanciato nel 1976 e la cui storia è possibile leggere qui.
Le caratteristiche
Ispirato al tradizionale casco da sub, questo rivoluzionario orologio in acciaio era caratterizzato da una lunetta a forma ottagonale fissata da otto viti esagonali d’oro a vista, guarnizione impermeabile ed un quadrante decorato con l’esclusivo motivo petit tapisserie blu. L’orologio era sottile, solo 7 mm, ma piuttosto grande (per quei tempi) con un diametro della cassa di 39 mm. A completare l’orologio, un bracciale integrato – e molto complesso da costruire – in acciaio inossidabile.
Interessante il fatto che i primi prototipi furono fabbricati in oro bianco poiché la lavorazione di pezzi di acciaio di alta qualità era molto difficile e costosa all’epoca. Il calibro è 2121 a carica automatica splendidamente rifinito, utilizzato ancora oggi per il Royal Oak Jumbo ref.15202.
Il tema del design era ispirato all’elmo in ottone di un subacqueo, come ha confermato Genta, quindi il nome stesso doveva essere legato alla nautica. Audemars Piguet scelse Royal Oak che derivava dal nome di una serie di otto navi (ricordiamo che la lunetta è ottagonale) della Royal Navy britannica, che a sua volta prese il nome dall’antica quercia scavata all’interno della quale si nascose il re Carlo II d’Inghilterra.
La versione finale fu lanciata ufficialmente alla fiera del 1972 come l’orologio sportivo in acciaio più costoso mai commercializzato, con un prezzo di 3.650 franchi svizzeri.
Inizialmente un flop di vendite, il Royal Oak decollò nel 1974 dopo che Gianni Agnelli fu fotografato mentre ne sfoggiava uno sopra il polsino della camicia.
Ora, 48 anni dopo rimane il modello di punta di Audemars Piguet ed uno dei pilastri assoluti del marchio